2° Encuentro Europeo de Solidaridad con la Revolucion Popular Sandinista
ROMA 21/22/23 Nov 2014
Manifesto della Piattaforma Globale contro le Guerre (Italiano)
Categories: General

Nel luglio del 2012 è stata presentata a Madrid, nel Club degli Amici della UNESCO, la Piattaforma Globale contro le Guerre, che riprendiamo ora per la necessità di affrontare la situazione mondiale nella quale ci troviamo, in cui una potente banda criminale determina la politica estera degli Stati Uniti e della Unione Europea, con la NATO al loro servizio, destabilizzando, procurando colpi di stato, distruggendo, saccheggiando i paesi ricchi di risorse, come uscita dalla crisi sistemica del capitalismo occidentale.
Ora pretende una nuova guerra mondiale per cercare di resuscitare il moribondo dollaro, e senza smettere di destabilizzare l’America Latina e bombardare la Siria e l’Iraq, mette nel mirino la Russia, l’Asia e l’Africa, mettendo a rischio la vita del Pianeta.
È ora di fermarli.

Manifesto

NO ALLA GUERRA – NO ALLA NATO

L’INTERNAZIONALE del Ventunesimo secolo è la lotta e l’azione coordinata e permanente contro la guerra. Senza questa lotta il resto ha poco valore. Questo manifesto cerca di spiegare il perché e recuperare l’impegno militante delle persone e dei popoli.

  1. Il mondo vive guerre “locali” devastanti, con il grave pericolo della sua generalizzazione. Il capitalismo dominante, nella sua fase neoliberale imperialista più aggressiva, non si rassegna alla esistenza di un mondo multipolare di pace e dialogo e vuole natizarlo per controllare senza resistenza l’economia, la finanza, l’energia. Nell’arco di 11 anni, senza andare più a ritroso, sono state distrutte l’Iraq e la Libia e ora si sta distruggendo la Siria. Questo nell’Africa del Nord e nel Medio Oriente, per non parlare dell’insieme dell’Africa e in altre zone del pianeta che stanno entrando nella competizione economica e politica, con crescenti minacce militari, così come sta avvenendo nel sud del Pacifico contro la Cina.
  2. L’Ucraina è un fattore chiave in Europa. L’Ucraina non è solo un problema di ladri e saccheggiatori locali e stranieri, ma una realtà drammatica che ha a che vedere con la 1° e la 2° Guerra Mondiale. In Ucraina, oltre a cercare di incorporare un nuovo stato docile nell’Europa neoliberista e bellicista, si cerca di costruire trincee contro la Russia, per la sua singolare importanza e per quello che rappresenta insieme alla Cina e agli altri paesi del BRICS nell’intento di mettere in marcia un grande spazio economico e finanziario indipendente dal dollaro e dall’euro, dagli Stati Uniti e dalla Unione Europea.
  3. In Ucraina e a Gaza si contano migliaia di vittime, si sono distrutte case, scuole, ospedali. E continua. Gaza e l’Ucraina ci segnalano due cose: la prima, l’indifferenza di fronte all’orrore da parte della maggioranza delle popolazioni dei paesi non coinvolti direttamente; la seconda, l’entusiasmo di ampi settori dei paesi aggressori. Il caso più indecente: quello dei sionisti israeliani che godono dello spettacolo dei bombardamenti del proprio esercito contro il popolo palestinese, brindando dalle terrazze delle loro case.
  4.  L’imperialismo degli Stati Uniti, della Unione Europea e del Sionismo ha nella NATO ogni giorno di più rafforzato il suo braccio armato contro i popoli che resistono, mano a mano che avanza nel suo accerchiamento alla Russia e alla Cina. La crisi economica generale del capitalismo ha esacerbato la scalata militarista e bellica. Le annunciate manovre della NATO nello Stretto di Gibilterra approvate nel recente Vertice del Galles, le più grandi nella storia dell’alleanza, sono una grande opportunità per preparare mobilitazioni in tutto la Spagna e coordinarle con i popoli, in special modo con quelli del Sud dell’Europa. È ora di rimettere in prima linea gli obiettivi storici comuni di uscita dalla NATO e smantellare le basi militari.
  5. In America Latina, la offensiva destabilizzante degli Stati Uniti ha già una lunga storia, seminato di atti di terrorismo portati a termine con grande costo di vite umane: il blocco genocida contro Cuba, la guerra della contra in Nicaragua, i colpi di stato in Venezuela, Honduras e Paraguay per parlare solo dei più significativi. Una offensiva che continua attualmente con la campagna di destabilizzazione della Repubblica Bolivariana del Venezuela, dell’Argentina e di altri paesi della regione. Questi atti di terrorismo selettivo consentiti/pianificati da Washington, godono del complice silenzio di alcuni mezzi d’informazione corporativi che collaborano con la Guerra globale scatenata dall’imperialismo nordamericano.
  6. La scarsa preoccupazione antibellicista e di difesa radicale della pace e del dialogo nei programmi politici e sindacali e nelle elaborazioni e pronunciamenti intellettuali, è una chiara dimostrazione di ciò che sta succedendo. È una contraddizione totale tra la opposizione che ci fu alla guerra in Iraq e la mobilitazione popolare che creò, e la indifferenza attuale per le varie guerre aperte e migliaia di mercenari, terroristi e golpisti aizzati e armati dalle grandi potenze economiche e politiche degli Stati Uniti, della UE, di Israele, della Turchia e dei regimi feudali del Golfo.
  7. In una situazione generale pre-bellica come quella attuale, è fondamentale disattivare il terrorismo bellicista, senza il quale non si può avere nessun tipo di trasformazione sociale generale, stabile e duratura. Solo la universalizzazione coordinata della lotta per la pace e contro la guerra può stabilire, ricomporre e rafforzare la fratellanza e la solidarietà tra i popoli. Se fino a poco tempo fa il cosiddetto “stato di benessere” ha resistito in una parte minoritaria del pianeta, è stato grazie allo sfruttamento di esseri umani che non lo hanno mai conosciuto. Si può solo rivendicare una vita degna per tutti i popoli e tutte le persone partendo dalla più energica condanna della guerra e della violenza fascista. In questo momento è opportuno appellarsi ai grandi ideali umani, informare sui pericoli che ci accerchiano e fare appello all’istinto di conservazione della specie. Avere sempre molto presente la storia e ricordare che il capitalismo è uscito sempre dalle grandi crisi e depressioni con guerre e massacri generalizzati.
  8. Questo manifesto ha la pretesa di contribuire a creare un movimento attivo e coordinato con la capacità di denuncia e risposta immediata contro il terrorismo bellicista. Creare in tutto il mondo una rete attiva di organizzazioni politiche, sociali e di persone, capace di dare una svolta radicale alla situazione di passività quasi totale.

Con questo stesso proposito, dare vita anche a un Osservatorio sui Crimini contro l’Umanità, che denunci, con nomi e cognomi, il crimine e i mandanti, propagandisti e aizzatori, siano essi governi, gruppi imprenditoriali, mezzi d’informazione o qualsiasi altra cosa. L’obiettivo finale sarebbe la creazione di un Tribunale Internazionale di fronte al quale rispondano tutti/e i/le responsabili di istigare, alimentare, dirigere e suffragare, o fomentare in quale che sia la forma la guerra globale e permanente, dalle conseguenze inimmaginabili per la vita del pianeta.
O è l’inizio del tempo dei popoli o continuerà ad essere quello della barbarie e del caos globale.

NON CON IL NOSTRO SILENZIO

 

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Questo manifesto è stato concordato con le persone che hanno costruito questa Piattaforma Globale contro le Guerre, la quale è sostenuta da note personalità, tra le quali Adolfo Pérez Esquivel (Premio Nobel per la Pace), Stella Calloni, scrittrice e politologa; Federico Mayor Zaragoza, Ex Segretario Generale della UNESCO; Michel Collon, giornalista, ricercatore; Ahmed Bensaada, Professore di Fisica, ricercatore; Maired Maguire, Premio Nobel per la Pace; madre Agnes-Mariam de la Croix, candidata al Nobel per la Pace; James Petras, politologo, etc.
È stato già sottoscritto da migliaia di persone.
Di tutto ciò si darà conto sulle reti sociali di internet, per continuare una Campagna Permanente d’informazione e ricerca di sostegni.
Leggi e diffondi.

Il MANIFESTO è presente su www.noalaguerranoalaotan.wordpress.com
Puoi firmarlo scrivendo a noalaguerra-noalaotan@outlook.es

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